Facebook e Adobe puntano sull’energia eolica, impegnandosi a coprire il loro fabbisogno energetico entro il 2029 grazie all’energia pulita generata dal vento.
Infatti, le due aziende soffrono di un ingente dispendio di energia elettrica, per il quale è necessario una fornitura costante e priva di black-out per evitare di mettere a rischio i server nei loro bunker.
Questi data center che conservano tutti i dati sensibili dei loro utenti sono alimentati e refrigerati 24 ore su 24, evitando surriscaldamenti che potrebbero metterli a rischio.
Enel Energia ha per questo stipulato un accordo di fornitura di energia verde proveniente dal parco eolico di Rattlesnake Creek che sarà in grado di garantire almeno 200 MW di energia pulita all’anno e grazie agli ampliamenti previsti, si raggiungerà una produzione di 320MW di energia elettrica entro il 2029, necessari per garantire l’autosufficienza energetica dei due giganti californiani.
Facebook e Adobe si sono impegnate duramente per garantire una transizione sostenibile da combustibili fossili all’energia eolica, non solamente per il loro parco dati, ma anche ai propri uffici e alle proprie sedi.
Bobby Hollis, direttore del Global Energy di Facebook ha dichiarato che «alimentare i data center con energia 100% rinnovabile non è solo un obiettivo per Facebook, ma una necessità per tutto il settore».
Si è stimato che quest’ultima decisione di Facebook eviterà l’immissione di 940 mila tonnellate di CO2 l’anno, equivalenti alle emissioni generate da oltre 200 mila automobili nel corso di un anno.
Questo primato green, Facebook già lo deteneva dal 2018, con circa 2,6 Gigawatt di energia pulita generata grazie all’eolico e al solare.
A livello globale, in testa alla classifica dei contratti verdi in ambito aziendale, finora ci sono gli USA con almeno 34 grandi corporation tra cui, oltre i colossi informatici citati, si annoverano Budweiser e Nike.
Nike, per esempio, ha firmato per l’Europa un contratto di acquisto di energia al 100% rinnovabile che entro la fine del 2020 proverrà da un impianto eolico in costruzione in Navarra, nel nord della Spagna.
Energia eolica, cresce la domanda
Al livello globale, nel 2019, i cosiddetti Ppa (power purchase agreements, cioè contratti di fornitura energetica) che utilizzano esclusivamente energia “green” sono stati firmati da ben 121 corporations in 21 differenti Paesi.
Il numero di aziende che scelgono eolico, fotovoltaico e altre energie pulite per mandare avanti il proprio business è quindi in forte crescita.
Un mix tra motivazione etica, mission aziendale e spesso motivazioni di marketing hanno generato questa forte svolta verde per le maggiori multinazionali in tutto il mondo.
Inoltre, sempre più spesso sono scelte inevitabili da parte della direzione aziendale per usufruire di incentivi e di fondi di investimento il cui accesso è vincolato al rispetto di determinati requisiti in materia di tutela dell’ambiente.
Sull’ondata di questa “svolta verde”, sono 164 le imprese di tutto il mondo che, aderendo al progetto RE100 (dove RE sta per “renewable energy”, cioè energie rinnovabili), nato nel 2014, si sono date l’obiettivo di raggiungere nei prossimi anni il 100% di utilizzo di energia pulita.
Anche in Italia, Greenpeace e Lega Ambiente invitano il tessuto produttivo a puntare sull’eolico, ritengono infatti che l’energia eolica ha ruolo fondamentale nella direzione di un sistema energetico più pulito e rinnovabile che contribuisca alla riduzione delle emissioni di CO2 come già previsto dal Protocollo di Kyoto e dal Pacchetto Energia e Clima dell’Unione Europea 2020.
