Dopo molti anni, Sting è tornato a cantare “Russians“ e speriamo vivamente in una nuova “Wind of Change“ per la pace, come la canzone degli Scorpions che aveva anticipato la caduta del muro di Berlino, divenuta presto la canzone simbolo del cambiamento politico che alla fine degli anni ’80 portò al disgelo tra Russia e Usa.
Sul nostro sito campeggia il motto “Mini eolico da paesaggio, simbolo di pace e di comunità” ed è proprio così che vorremmo fosse il mondo in cui viviamo.
Il vento deve essere portatore di pace, di cambiamento, non di guerra. Il vento è di tutti e per tutti, non ha confini.
La guerra in Ucraina è un dramma umanitario per le vittime innocenti coinvolte, ma soprattutto un dramma umano che mette in risalto le contraddizioni della nostra anima dove troppo spesso la sete di potere, i soldi, l’orgoglio nazionale sono anteposti al bene comune, al diritto inalienabile di tutti i popoli del mondo di vivere in pace con i propri cari, con i propri figli.
Non ci addentriamo in giudizi politici di questa brutta pagina di storia, non è sicuramente il nostro compito e la nostra volontà, lasciamo tutto questo agli uomini di buona volontà che ci governano, tuttavia vogliamo ribadire che la guerra è solamente morte e distruzione, non è mai un mezzo per risolvere conflitti tra gli uomini.
La guerra è inaccettabile come un tempo è stata la schiavitù: noi non siamo pacifisti, noi siamo contro ogni forma di guerra. La guerra è abominio.
Abbiamo bisogno di un nuovo vento di pace, non solamente in Ucraina ma in tutte le zone di guerra e guerriglia sparse nel mondo, favorendo in ogni modo la mediazione tra i popoli per trovare nuovi equilibri geopolitici, ritrovando così la gioia di vivere assieme in questo pianeta che ci ospita con tutti i nostri fratelli, diversi ma uguali a noi, perché siamo biologicamente uguali, siamo tutti umani.
“…Condividiamo la stessa biologia
Sting: Russians
Indipendentemente dall’ideologia
Credimi quando te lo dico
Spero che anche i russi amino i loro figli…”