Osservazione ispirata ad “Art of the Idea” di John Hunt: “La logica è kryptonite”
Usando la logica, agli inizi, pensavamo che costruire una vela con la superficie molto liscia avrebbe migliorato le prestazioni della pala eolica, in realtà dopo alcuni studi, abbiamo scoperto che costruendo le vele in legno e con una superficie granulosa le performance sono aumentate.
Nella mia mente ho sempre immaginato la logica come una cosa solida. La logica, però, è estremamente potente da riuscire a interrompere all’istante le ricerche di un sognatore. Possono esistere molti dei, ma la logica può essere considerata l’essere supremo.
La logica non può essere un falso dio, però fino adesso gli abbiamo dato troppo potere rispetto a ciò che si merita. L’opposto del logico, infatti, non è sempre l’illogico. Un pensiero fatto in una data circostanza potrebbe non avere senso, ma se viene cambiato il contesto improvvisamente può diventare inattaccabile.
La domanda fondamentale da porsi è quale logica determina se un’idea funzionerà o no e in quali circostanze entra in gioco questa logica?
Moltissimi sogni si bloccano ai piedi della logica, prima che di fronte a qualsiasi altro ostacolo. Milioni di individui e organizzazioni non si trasformano perché la logica li ha costretti a non farlo e li ha oppressi facendoli rimanere sempre uguali.
Tutto questo è successo, perché, nel corso dei secoli abbiamo concesso alla logica il potere di manipolare abilmente la sua importanza.
Quando la logica viene introdotta troppo presto in un’idea, questa muore. La logica agisce con la storia al suo fianco, il sapere acquisito nei secoli può far si che qualsiasi nuova idea appaia sciocca e impraticabile.
Bisogna riconosce che la logica, però, ha il suo posto al termine del processo creativo e nella giusta dose.
Raramente la logica è un catalizzatore, completa invece il processo di filtraggio finale.