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Un nuovo articolo uscito su Con. Consumatori. Il giornale dei soci Coop. Edizione Lombardia | N.5 | Giugno-Luglio | pg.36-37

di Massimo Cirri e Filippo Solibello conduttori radiofonici Radio2

Chi l’ha detto che tutela dell’ambiente deve per forza far rima con “economico” o “bruttino”? Perché non possiamo riproporre gli stilemi di bellezza, eleganza e raffinatezza, che hanno reso celebre l’Italia, anche quando produciamo energia pulita? Parliamo di pale eoliche, che a noi piacciono molto. Ci piacevano i mulini a vento dell’Olanda, che sono un po’ i nonni dell’energia che viene dall’aria e ci piacciono le distese di megapale dei mari del Nord. O quelle tutte in fila nelle pianure tedesche, che le vedi dall’aereo quando stai per atterrare a Berlino e ti viene in mente la Merkel che le passa in rassegna in piedi su un fuoristrada scoperto e prende a scudisciate quelle più pigre, che girano meno delle altre.

Poi ci sono le polemiche, non poche nel nostro paese, contro l’installazione di pale eoliche di dimensioni inadeguate in luoghi inadatti: crinali, colline, siti di interesse naturalistico. Con il rischio di danneggiare, per produrre energia pulita, un altro importante bene comune: il paesaggio. Rendendolo più brutto.

È la questione dell’impatto ambientale. Un contributo concreto al matrimonio dell’eolico con la bellezza viene da Brendola, provincia di Vicenza. Qui Alberto Tessaro, giovane imprenditore di 35 anni, diversificando l’attività dell’azienda di famiglia ha dato vita a una start-up che si chiama Enessere e produce solo pale eoliche bellissime. Si parte dalla taglia, piccola, microeolico, poi, dice Tessaro, “un design accattivante in grado di inserirsi con armonia nel paesaggio, con un sistema ad asse verticale che non produce il tipico rumore creato dalle pale ad asse orizzontale. Lo studio dei prodotti dal punto di vista estetico per noi è essenziale”.

Tessaro fiuta le tendenze e vede lontano: si è accorto che in California, il mercato più avanzato per le tecnologie verdi, sta nascendo una nicchia che si chiama Green Luxury. Perché ci sono sempre più ricconi che – vuoi per convinzione, vuoi per moda, vuoi per noia o perché comunque tutti i soldi che hai guadagnato da qualche parte li devi pur spendere – cercano prodotti e servizi “verdi” per la loro vita di tutti i giorni.

Ma verdi di alta gamma. Avete presente la Tesla? È un’auto elettrica di super lusso e se sei un rampante manager della Silicon Valley non puoi non averla. E allora, si è detto Tessaro, se guidi una Tesla, se hai una bella villa vicino a Hollywood – ma anche in Costa Smeralda – potrebbe interessati piantare in giardino la pala minieolica più bella del mondo. Anche per far diventare verde d’invidia il vicino che non ce l’ha.

La pala si chiama Hercules, come un idrovolante degli anni ’40, ed è veramente bella. Un’opera d’arte e di design: struttura in carbonio e titanio, pale in legno scuro, interamente costruita in Italia con componenti di piccole imprese artigiane: ”Le aziende coinvolte hanno in media meno di venti dipendenti, dice Tessaro, come una pattuglia di botteghe medievali proiettate verso il rinascimento“. Hercules è alta tra i 9 e gli 11 metri e ha una potenza di 5kW, quanto basta a una normale famiglia. È la Ferrari delle pale eoliche, la Gioconda delle Turbine, non costa poco perché si va dai 40 ai 70mila euro, ma serve per convertire al rispetto dell’ambiente anche i super ricchi.

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