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Le fasi per l’installazione di Hercules e Pegasus Wind Turbine

L’installazione dei microeolici è normalmente soggetta a procedure autorizzative rapide e semplificate da presentare presso il Comune di ubicazione del sito interessato. La procedura può risultare più complessa solo nel caso di aree particolarmente vincolate.

1.

Realizzazione del Plinto

2.

Montaggio razze e vele sul cavalletto

3.

Installazione Torre

4.

Posizionamento Rotore sulla Torre

5.

Collegamenti Elettrici

6.

Collaudo e messa in funzione

Macchine per il sollevamento

Autogru

  • Portata 6÷11T con almeno 15m di sbraccio
  • Sollevamento del carico a 15 m di altezza, a parità tra
    livello di attacco base torre e livello di stabilizzazione
    della gru.
 

Piattaforma di lavoro mobile elevabile (PLE)

  • Dimensione cesto minime 1,40×0,70 m
  • Altezza di lavoro 16÷23 m

La Manutenzione

1 anno

3 anni

27.000 ore di rotazione

Tipologie di Plinto

PLINTO STANDARD

Plinto permanente in calcestruzzo con gabbia metallica.

Dimensioni

Dimensioni indicative (dipendono dal progetto)
3,0×3,0x1,0 m

Installazione

Installazione standard permanente Attesa di almeno 30 giorni dal getto all’installazione della turbina.

Progetto

Il progetto, legato alle normative vigenti nel luogo d’installazione e alle caratteristiche del terreno, può essere eseguito, secondo la scelta dell’Acquirente, da ENESSERE o da altro ente/progettista designato.

BASAMENTO MODULARE PERSONALIZZABILE

Basamento Modulare personalizzabile arredo urbano. In collaborazione con: 

Il nostro nuovo basamento modulare realizzato in collaborazione con Margraf S.p.a. è la soluzione ideale per chi cerca un modo innovativo ed elegante per valorizzare gli spazi senza l’obbligo di ancoraggi fissi.

PLINTO REMOVIBILE

Plinto removibile con base metallica ancorata a terra con viti da 1 metro.

Dimensioni

Dimensioni indicative (dipendono dal progetto)
4,0×4,0 m

Installazione

Installazione removibile con viti di ancoraggio a terra da un 1 metro di lunghezza.

Progetto

Il progetto, legato alle normative vigenti nel luogo d’installazione e alle caratteristiche del terreno, può essere eseguito, secondo la scelta dell’Acquirente, da ENESSERE o da altro ente/progettista designato.

Conformità a normative e direttive

La turbina eolica ha ottenuto le seguenti certificazioni e rispetta le seguenti direttive:

  • Certificazione CE
  • EN 61400-2 “Turbine eoliche – Parte 2: Prescrizioni di progettazione degli aerogeneratori di piccola taglia”
  • EN 12100-1:2010 “Sicurezza del macchinario – Principi generali di progettazione – Valutazione del rischio e riduzione del rischio”
  • Direttiva Comunitaria 2014/35/UE sul materiale elettrico a bassa tensione
  • Direttiva Comunitaria 2014/30/UE sulla compatibilità elettromagnetica

Il quadro elettrico è dotato delle seguenti certificazioni e rispetta le seguenti direttive:

  • Certificazione CE
  • CEI 0-21 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica “
  • EN 61000-2-2 “Compatibilità elettromagnetica – Parte 2: Ambiente – Sezione 2: Livelli di compatibilità per i disturbi condotti in bassa frequenza e la trasmissione di segnali sulle reti pubbliche di alimentazione a bassa tensione “
  • EN 61000-3-11 “Compatibilità elettromagnetica (EMC) — Parte 3: Limiti — Sezione 11: Limitazione delle variazioni di tensione, delle fluttuazioni di tensione e del flicker in sistemi di alimentazione pubblici a bassa tensione per apparecchiature con correnti nominali <= 75 A e soggetti ad allacciamento su condizione IEC 61000-3-11:2000”
  • EN 61000-3-12 “Compatibilità elettromagnetica (EMC) – Parte 3-12: Limiti – Limiti per le correnti armoniche prodotte da apparecchiature collegate alla rete pubblica a bassa tensione aventi correnti di ingresso > 16 A e <= 75 A per fase IEC 61000-3-12:2011 IEC 61000-3-12:2011/IS1:2012”
  • EN 61000-6-1 “Compatibilità elettromagnetica (EMC) – Parte 6-1: Norme generiche – Immunità per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera”
  • EN 61000-6-3 “Compatibilità elettromagnetica (EMC) – Parte 6-3: Norme generiche – Emissione per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera”
  • EN 62109-1 “Sicurezza dei convertitori di potenza per l’utilizzo in sistemi di alimentazione fotovoltaici – Parte 1: Requisiti generali”
  • EN 62109-2 “Sicurezza dei convertitori di potenza per l’utilizzo in impianti fotovoltaici – Parte 2: Requisiti particolari per gli inverter”
  • G59-3

Agevolazioni fiscali nazionali

Privato

Per un cliente privato che acquisti il nostro mini eolico verticale, è possibile avere una detrazione fiscale pari al 50% della spesa sostenuta entro un limite di euro 96.000 (Iva compresa) in dieci anni.
Ad esempio, nel caso di una spesa di €60.000 è possibile detrarne 30.000, pari a €3.000 all’anno per 10 anni. Il tutto direttamente nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730, a condizione che il pagamento della fattura venga eseguito tramite bonifico “parlante”.
Tale detrazione è consentita sulla base dell’art. 16-bis lettera h) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), in quanto è contemplata nel caso di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici. E’ necessario compilare ed inviare la comunicazione definita “mini-Enea”.

Azienda

Per un’azienda il costo di acquisto della turbina eolica è deducibile ordinariamente dal reddito d’impresa, annualmente, con la procedura dell’ammortamento.
L’acquisto gode inoltre del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi del 10% sul prezzo pagato.
Tale importo è compensabile direttamente nel modello F24 in tre quote annuali (una sola quota se i ricavi della società sono inferiori ad euro 5.000.000). Nella fattura dovrà essere indicata la dicitura “Beni agevolabili art. 1 commi da 1051 a 1063, Legge n. 178/2020”.

Il Nuovo Credito d'Imposta 5.0

NEW!

Ai nastri di partenza il nuovo “Piano Transizione 5.0” per il biennio 2024 e 2025. Con l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri del 26 febbraio 2024, del decreto legge PNRR, passa anche la nuova misura che punta a incentivare la trasformazione green e digitale delle imprese attraverso un nuovo credito d’imposta fino al 45% per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali.

La misura in sintesi

– Soggetti beneficiari: Imprese di qualsiasi dimensione, forma giuridica, attività economica o localizzazione geografica.

– Risorse disponibili: Le risorse stanziate ammontano a 6,3 miliardi di euro, che, sommati ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di Bilancio, raggiungono una quota pari a 13 miliardi di euro da spendere nel biennio interessato.

– Investimenti agevolati: Per richiedere il contributo sarà necessario presentare:

  • un progetto di innovazione finalizzato a ridurre i consumi energetici di almeno il 3% (oppure in alternativa, i processi interessati dall’investimento almeno del 5%);
  • basato esclusivamente sui beni strumentali materiali (macchine utensili, robot, magazzini automatizzati) e immateriali (software), nuovi, tecnologicamente avanzati e interconnessi ai sistemi di fabbrica (c.d. beni Industria 4.0 di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232).

– Riconoscimento del beneficio: Si tratta di un credito d’imposta automatico, senza valutazioni preliminari.

– Misura del credito d’imposta: Il nuovo credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro (per anno, per impresa beneficiaria).

– Maggiorazioni in caso di risparmi energetici significativi: La misura del credito d’imposta per ciascuna quota di investimento è rispettivamente aumentata:

  • al 40%, 20% e 10%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%;
  • al 45%, 25% e 15%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.

– Utilizzo del bonus: Il credito d’imposta sarà utilizzabile in compensazione, in un’unica rata, presentando il modello F24. L’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà compensabile in 5 rate annuali di pari importo.

Agevolazioni Fiscali Regionali

Bandi delle regioni sugli incentivi per l’efficienza energetica delle imprese: previsti incentivi che vanno dal 30 all’80% a seconda della regione e della dimensione dell’impresa.
  • Piemonte: finanziamenti agevolati, con quote di sovvenzione a fondo perduto, per gli interventi di miglioramento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili per le Mpmi e le grandi imprese. L’agevolazione è costituita da un. Per le micro e piccole imprese è previsto un finanziamento pari almeno al 70% dei costi ammissibili e un contributo fino a un massimo del 30% dei costi ammissibili; per le medie imprese un finanziamento pari almeno al 80% e un contributo fino al 20%; per le grandi imprese, il finanziamento potrà arrivare al 90% e il contributo fino a un massimo del 10%. Le domande possono essere presentate online fino al 29 settembre 2023.
  • Campania: contributi a fondo perduto alle imprese campane per la realizzazione di interventi di efficienza e riqualificazione energetica. Gli investimenti ammessi vanno da 150 mila a 2 milioni di euro. I beneficiari sono grandi imprese e PMI, con percentuali di finanziamento dal 45% al 65% per gli interventi di efficienza energetica e dal 60% all’80% per quelli di produzione di energia da fonti rinnovabili. Le domande possono essere presentate online fino al 13 aprile 2023.

Crediti d'Imposta Regionali

Credito d’imposta per l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili nelle regioni del Sud, quali in particolare Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia

L’art. 14, DL n. 17/2022 (decreto energia) ha poi disciplinata un nuovo credito d’imposta finalizzato all’incremento dell’efficienza energetica ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili nelle regioni del Sud, quali in particolare Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia.

Il credito d’imposta è attribuito, fino al 30 novembre 2023 con regimi di aiuta sugli investimenti realizzati pari al:

  • 45% per le piccole imprese;
  • 35% per le medie imprese;
  • 25 % per le grandi imprese.

E opportuno evidenziare che le percentuali di aiuto per le regioni Abruzzo, Molise e Sardegna si riducono al 30%, 20% e 10%.

Costi ammessi

I costi ammissibili si riferiscono agli investimenti incrementali finalizzati al conseguimento di un livello più elevato di efficienza energetica ed all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito delle singole unità produttive.

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