Le tue idee non danno importanza a dove ti trovi, quando ti vengono in mente. Il posto dove ti nascono nuove idee, non deve essere un problema all’idea che hai avuto. Hollywood spesso ci insegna che fissando il colore scrostato del soffitto, mentre si è sdraiati su un materasso appoggiato al pavimento, con la disperazione che si succhia l’anima, spesso siamo colti da ispirazione. E’ altrettanto vero che una volta assicurata la sopravvivenza, quando c’è cibo in abbondanza sul tavolo, le cose tendono a cambiare un bel po’.
Avere un’idea improvvisa, o incitare gli altri ad averla, è solo una parte delle nostre routine aziendali. Non è stimolante una sala riunioni con pareti marroni, senza finestre e con sedie progettate per coloro che preferiscono stare in piedi. La situazione si aggrava ulteriormente se quella è la stessa stanza dove, la settimana prima, il manager ha annunciato che la sua politica di licenziamento e di congelamento dei salari sarà effettivamente un bene per tutti.
A volte i motivi sono tangibili e talvolta non lo sono, in entrambi i casi, alcuni luoghi sono migliori di altri per stimolare nuove idee. È più intelligente, infatti, passare per quella stanza marrone, prendere l’ascensore che ti porta al giardino pensile del palazzo, anche quando il giardino pensile non c’è, magari sedendosi sopra una presa d’aria, mentre si guarda il bucato sventolare nella brezza: tutto questo stimola di più il nostro pensiero creativo, che fissare una lavagna a fogli in una anonima sala riunioni.
Modifica lo spazio fisico dove ti trovi e il tuo cervello seguirà l’esempio. E’ ovvio che uno dei modi più semplici per dare una scossa al cervello, è cambiare drasticamente il mondo reale che ci circonda, anche se ciò avviene raramente. Invece purtroppo, le idee sono richieste inesorabilmente a persone sedute su interminabili file in uffici di vetro o nello spazio insipido di un open space. E’ difficile trovare un ispirazione quando la combinazione di colori del posto di lavoro medio è una variazione del colore beige e dove l’unico ambiente che ti sussurra qualcosa è la stanza della macchina da caffè automatica.
Detto questo, è improbabile che molte organizzazioni investiranno in un giardino zen o nomineranno un maestro di feng shui al consiglio. Tuttavia, non c’è bisogno di fare follie per rendere il nostro posto di lavoro un’area più stimolante.
Accendete la radio prima dell’inizio della riunione, per esempio. Capovolgete i quadri e noterete la reazione di chi se ne accorge. Chiedete a tutti di portare una citazione preferita e attaccatela alle pareti. Trascorrete dieci minuti con la luce spenta e pensate al buio. Liberatevi dai confini delle quattro pareti e subito le vostre idee si libereranno.
Sia attraverso il nostro percorso scolastico, sia per abitudine o per pura pigrizia, il nostro pensiero si sviluppa in una spessa crosta di comune identità. Così, semplicemente cambiando il nostro ambiente, anche solo momentaneamente, lo spazio sulla quale operiamo diventa un potente alleato nel rompere il ghiaccio della banalità.
Per lo meno, andate a fare una passeggiata. Ascoltate i vostri passi e osservate la vostra ombra. L’ambiente nel quale ritornerete sarà lo stesso, ma voi sarete diversi.
Così hanno agito i nostri designer per arrivare alla versione finale di ENESSERE Hercules Wind Generator. Hanno capovolto le regole della tecnologia, che non ha un carattere estetico facilmente percepibile e spesso sono difficili da capire, creando una scultura tecnologica di design che produce energia rinnovabile da una fonte pulita e inesauribile come il vento.